giovedì 23 luglio 2009

Prevenzione e cura : INFORTUNI MUSCOLARI


Un obiettivo della preparazione atletica è la prevenzione degli infortuni muscolari che, come abbiamo visto, rappresentano un intralcio di non poco conto per gli atleti. La migliore prevenzione si ottiene attraverso una corretta esecuzione dell'allenamento, con un'adeguata preparazione ed assistenza durante la gara ed infine con la minimizzazione dei fattori di rischio.

Fattori di rischio di infortunio muscolare:

- insufficiente preparazione: fase di riscaldamento troppo breve o inadeguata;

- allenamento insufficiente: l'allenamento deve preparare adeguatamente al carico previsto. E' perciò importante che vi sia un'ottima organizzazione dei piano di allenamento;

- squilibrio della muscolatura: in condizioni normali i muscoli tonici e fasici sono in uno stato di equilibrio funzionale,in seguito a un infortunio i muscoli fasici ( forza veloce) tendono a indebolirsi, mentre i muscoli tonici (statici) tendono ad accorciarsi. Questo equilibrio, se non viene riconosciuto, potrebbe essere causa di un elevato rischio di infortuno;

-Patologie in atto o non ancora completamente risolte:

- inadeguata guarigione da infortuni precedenti dei sistema locomotore, da patologie o focolai infettivi che possono portare ad infortuni muscolari:

- squilibrio alimentare e disidratazione: lo squilibrio dei quadro elettrolitico (magnesio, potassio, calcio e sodio) può produrre una diminuzione dell'efficacia dei gesto atletico con conseguenti crampi muscolari, ipereccitazione neuromuscolare e precoce affaticabilità;

- attrezzatura sportiva inadeguata:è importante scegliere un abbigliamento adeguato alle condizioni meteorologiche, usare scarpe consone e provare un'attrezzatura sia in allenamento che in gara.

Quando ci si trova difronte a delle lesioni muscolari si consiglia l' interruzione dell'attività ,ghiaccio o acqua fredda per ridurre la sintormatologia dolorosa; spugnature con acqua fredda o anche ghiacciata solo se non sono presenti ferite aperte bendaggi con modica tensione arto infortunato in scarico ed eventuale approfondimento diagnostico (ecografia, radiografia da Giombolini) miorilassanti carico precoce, se non evoca una sintomatologia dolorosa.

Attenzione : evitare allungamento passivo e massaggio alla muscolatura lesa nelle prime 1-2 settimane (rischio di miosite ossificante). Approccio riabilitativo Terapia conservativa Mantenere il muscolo a riposo in posizione di leggere estensione per almeno 48 ore. Esempio: la muscolatura dei polpaccio va messa in estensione dorsale a 90', per il muscolo quadricipite il ginocchio è flesso a 90', per la muscolatura ischio-crurale il ginocchio è esteso. Dopo 48 ore di riposo assoluto iniziare esercizi funzionali senza provocare dolore. Lobiettivo è quello di recuperare quanto prima l'escursione completa dei movimento.

Esercizi:

cammino corretto rispettando la soglia dei dolore, eventualmente utilizzo delle stampelle; Mobilità: iniziare subito gli esercizi di movimento attivo e passivo;

capacità di carico: aumentare progressivamente il carico; migliorare la resistenza; iniziare con poco peso, un elevato numero di ripetizioni e pause di breve durata.L'atleta si allenerà anche in modo specifico per il suo tipo di attività.

Esempi di allenamento specifico per calcio :

mantenere una stretta osservazione sul lavoro dei piedi e delle gambe);

eseguire salti con rincorse diverse (corte, lunghe, veloci, rallentate, eccetera);

stimolare i destri a lavorare anche con l'arto sinistro (e viceversa per i mancini): la coordinazione migliora notevolmente.

Carico sportivo: Aumentare progressivamente il carico; pieno carico degli arti colpiti in seguito a uno stiramento dopo 2-4 settimane, nelcaso di lesione delle fibre muscolari dopo 4-6 settimane, nel caso di una lesione dei muscolo dopo 1-2 settimane.

Tocchiamoci i gioielli di famiglia sperando che questo articolo non ci sia mai utile...

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